martedì 13 marzo 2012

Non ci sono più gli uomini di una volta (nemmeno le donne).



[ Molto è cambiato da quando, nel 1939, durante le riprese di Via col vento, Clark Gable si rifiutò di piangere davanti alle telecamere. E se poteva starci una stravaganza da ribelle punk quando Robert Smith dei Cure usava rossetto e ombretto, il segno della svolta globale è arrivato nel campo più conformista. Quello sportivo. Gli atleti, infatti, hanno oramai abbandonato i freni inibitori.

Le lacrime di Franco Baresi ai mondiali di Usa '94, quelle di Ronaldo nel 2001, quando l'Inter perse lo scudetto con la Lazio, e poi quelle per il suo addio al calcio. E ancora: David Beckham quando si ruppe il tendine d'Achille e dovette saltare i mondiali del 2010. Il calciatore inglese è l'icona del metrosexual che ha fatto del corpo uno strumento di lavoro e uno specchio estetico. Anche lui si mette lo smalto sulle unghie e ritocca le sopracciglia, moda sempre più diffusa tra i suoi colleghi (da Miccoli a Buffon). Sportivi, attori e principi (Harry, pure lui con lo smalto) non sono casi estremi ma simboli di una tendenza.

È il trionfo di quella bisessualità psicologica già teorizzata da Freud, oltre un secolo fa. Mai come oggi la virilità ha perso i suoi connotati teorizzati fin dall'Antichità: forza fisica, coraggio militare e potenza sessuale. È vero che questa costruzione sociale è stata fluttuante a seconda delle epoche e dei paesi come hanno spiegato gli studiosi Alain Corbin, Georges Vigarello, Jean-Jacques Courtine nel loro Storia della virilità, edito di recente in Francia. I robusti cavalieri del Medioevo diventarono a un certo punto cortigiani del re alle prese con danze, pizzi e inchini.

Oggi, però, la società è proiettata in una nuova frontiera. I luoghi dove tradizionalmente si costruiva la virilità - le caserme, le fabbriche, gli spogliatoi - sono scomparsi, in declino o comunque condivisi con le donne. Nelle strade delle città sfilano corpi maschili ammiccanti. Calciatori e rugbisti sono trasformati in sextoy sulle riviste patinate. Le ragazze prenotano gli spettacoli dei spogliarellisti Chippendales.

Nella moda ci sono i "Single Man" di Tom Ford e le gonne di Marc Jacobs. L'attore Johnny Depp si mette il mascara per fare il "Pirata dei Caraibi" anticipando, involontariamente, il lancio di un nuovo prodotto il "manscara" solo per uomini. E prima, il rock aveva già rimescolato i generi, basti pensare a Keith Richards e all'icona bisex David Bowie.

"Fino a non poco tempo fa, per gli uomini la dimensione estetica e corporea non doveva esistere" ricorda il sociologo dei consumi Vanni Codeluppi, docente all'università di Modena e Reggio Emilia. Il ruolo sociale era il vestito esteriore di ogni uomo, una divisa simbolica. All'ultima fiera Cosmoprof di Bologna molti visitatori erano maschi, così come aumentano i pazienti della chirurgia estetica per scolpire corpi nuovi, secondo canoni estetici ancora confusi, ibridi.

"È una trasformazione lunga, dalla quale non si tornerà indietro, e che segue di pari passo l'emancipazione femminile" prosegue Codeluppi. "Esistono oggi tante e diverse caratteristiche maschili che hanno archiviato vecchie classificazioni". Il rapporto con l'intimità è cambiato con le nuove tecnologie.

La sfera privata è diventata pubblica. La presunta potenza sessuale, da Berlusconi a Dsk, si è trasformata in caricatura, deriva patologica. Il sesso forte si deve adeguare a valori tradizionalmente femminili come l'empatia, scopre l'impero dei sensi. E così facendo non piange la sua morte, ma la gioia di una resurrezione. ]



L'era dei nuovi narcisi tutti muscoli e mascara - A. Ginori @Repubblica





Rose Sélavy, Duchamp
                    Morimura
                    Johnny Deep (posing for Robert Wilson)
                    A.Tapia Hidalgo

Nessun commento:

Posta un commento