sabato 17 gennaio 2015

LA QUINTA VIA Tommaso D'Aquino (test di interesse attivo)

Sono certa che questo titolo infame regalerà momenti di sconforto per chi si aspetta la rubrica monotematica monologo monopoli monoprix monopattino.
Purtroppo oggi va così: su ESSERE DI P/ARTE si parlerà dell'esistenza di Dio.

Cambiate blog e cambiate browser se non ve la sentite.
Se la dimostrazione della Quinta Via vuole supporre l'esistenza di un Dio proprio perché la creazione di un universo con una finalità dimostra l'intromissione di Dio/poiché solo i movimenti (cogliete la semplicità dello spostamento ma immaginate la migrazione esterna ed interna..) umani erano giustificati e motivati da una finalità [...]And so on. Tenete duro amici.

Quello che ho capito io diversamente da Tommaso D'Aquino (roba da stupirsi perché io e Tom siamo del tutto alla stessa altezza di pensiero) è che il movimento è principalmente interiore ed è esattamente questa finalità carnale e viscerale che si espande in una versione moderna di un telefilm americano ambientato in un'umida città piena di Suv.
La casualità, la scelta fatta un po così con una moneta gettata al vento (e tutti vi ripetete "si ma già mentre lanci tu sai cosa desideri, perché speri...") beh, ecco io non è che proprio spero come direbbe Paolo Villaggio ma diciamo che spesso me la cavo. In ogni caso la dimostrazione di un movimento giustificato da una finalità mi piace, mi da conforto ma il problema è che ho perso il filo del pensiero.

Ciò che volevo dimostrare oggi è che esiste una forza del pensiero che probabilmente muove anche le cose circostanti. Io oggi con tutta questa energia propositiva ho spostato Marte, Saturno e tutti i pianeti avversi (così direbbe mia zia), ho accarezzato la schiena della Luna e l'ho girata nel verso giusto, quello della copertina degli Air "Voyage sur la lune", ho preso a calci due o tre stelle per rendere più buia la mia riflessione, ho avvicinato qualche nuvola per bagnare la panchina sul parco di quel grande scorbutico che lavora in quel negozio di chiavi, ho bagnato le mani nella notte più buia per prendere il giorno come fosse un telo da stendere e come una tovaglia ho apparecchiato la giornata.
Ecco io credo che la quinta via per dimostrare l'esistenza di se stessi sia la pulsione che muove e agita ciò che ci circonda: si tratta di un movimento armonico, come un'onda sonora gigante ed annebbiante, fa l'effetto della benzina, del caldo sull'asfalto.
Ma non voglio aver paura di vedere un poco annebbiato.