mercoledì 28 maggio 2014

Waltz No 1


  1. Devi dirle che è stato solo un brutto sogno, tra poco si torna a casa e si dimentica tutto.
  2. Potresti ballare con lei anche se si vergogna che gli altri la vedano
  3. Dovresti accarezzarle il braccio e fermarti sulla spalla per arricciare un capello, non ha fatto la permanente, non ha più avuto tempo.
  4. Bisogna che creda in un Dio superiore, quello che hai dentro e non vedi fuori.
  5. Dovresti annusare questo momento, legartelo attorno al bordo della camicia, spremere il senso di quello che provi e assaporarlo come un'onda che ti affoga.
  6. Bisognerebbe tutti vivere nelle case di bambola, in un modo non ancora conquistato, senza progressi, prima del capitalismo, prima dell'evoluzione, prima della creazione: un atomo di interezza, un pugno nello stomaco ed è solo iniziata.
  7. Dovrei imparare a suonare il pianoforte per non dover sempre ascoltare Dustin O'Halloran.
  8. Dovrei essere una, intera nelle sue parti, compatta non dispersa, integra e non scheggiata, a prova d'impermeabilità.
  9. Dovrebbe imparare a non tremare ebbene a piangere, sì piangere, piuttosto se vuoi, puoi piangere nonna.

Notte.

sabato 17 maggio 2014

L'ULTIMA POESIA G.Catalano



L’ultima poesia è l’unica certezza
l’ultima poesia è quella di quando
c’hai il cuore sgangherato
l’ultima poesia è sempre di tristezza.


Poi arriva la pioggia
che lava via i mali pensieri
ti lava via il trucco rovinato
che c’hai in faccia.


C’è un facilitatore di felicità in sala?
Qui ci sta gente
che ne avrebbe un gran bisogno.


C’è un gatto femmina
che si presterebbe
a dormire qualche notte con me
per farmi riaccalappiare il sonno?


Qui a Torino il cielo
è da troppi giorni azzurro
probabilmente è un cartonato.
È facile che ci stiano prendendo per il culo.


L’ultima poesia è piena di stanchezza
l’ultima poesia è quella di quando
c’hai gli occhi deserti
che ti fanno male.


E se cerchiamo bene
nell’ultima poesia
troviamo pure quello che ci serve


un poco
di bellezza.











mercoledì 14 maggio 2014

MAGGIO DEI MIEI STIVALI, STIVALI DA PIOGGIA.

Devi mollarci tutto lì.

Manca una virgola: devi mollarci, tutto lì.

Come una scelta fatta a pari opportunità, senza sbilanciamenti: la scelta che sembra non abbia una riflessione, la scelta di guardare una parte, la scelta di inquadrare e prendere del tutto un particolare.
Bene, molla il particolare, molla tutto lì.
Lì dove sei.
Vai via tu.

Nel momento in cui lasci tutto capisci che non è il tutto che ti prende ma sei tu.
Nel senso che puoi decidere se vuoi, puoi decidere tutto.
Non devi credere nella paura, circumnavigare il globo, annegare tra le lenzuola e il modo in cui nuoti in questo mare non è dato dal solo galleggiare.
Ricordi che ci sono stati giorni in cui abbiamo creduto nell’eternità come se l’avessimo scritta noi, come se fosse stata una nostra idea e gli altri l’avessero semplicemente copiata?

L’eternità? Te la spiego io.
Te la spiego ad occhi chiusi mentre vado via. Puoi decidere dove trovarmi se quello è il tuo problema, puoi trovarmi dove non ci sono più, puoi trovarti proprio dove non vedi niente.

Ed io lo so che hai bisogno di prove ma l’unica prova vera non si trova così, come credi si trovi pace, è una luce e poi rimane negli occhi. Si tratta di un neon senza filtri, è una luce che non devi fissare da vicino e nemmeno quando fa troppo buio.
Rimane negli occhi, rimane lì, dove tu hai mollato tutto.

E se poi volessi davvero questa prova, beh la troveresti, onestamente non so dirti dove, perché si nasconde quando pensi di averla vista e si mostra solo quando smetti di affannarti.
Non è una dieta, non ti consiglia e nemmeno rimprovera: non ascolta e non dice nulla.

Si direbbe che la trovi in queste mie parole: ti sfugge il punto. Il punto è che…






martedì 6 maggio 2014

L' OPERA STRUGGENTE DI UN FORMIDABILE GENIO - Dave Eggers





-Vorrei salvare e conservare tutto, ma allo stesso tempo vorrei anche che tutto sparisse, incapace come sono di decidere se è più romantica la conservazione o il decadimento-

Dave Eggers
(L'opera struggente di un formidabile genio)





Luigi Ghirri, Bologna, Studio di Giorgio Morandi