Devi mollarci tutto lì.
Manca una virgola: devi mollarci, tutto lì.
Come una scelta fatta a pari opportunità, senza
sbilanciamenti: la scelta che sembra non abbia una riflessione, la scelta di
guardare una parte, la scelta di inquadrare e prendere del tutto un
particolare.
Bene, molla il particolare, molla tutto lì.
Lì dove sei.
Vai via tu.
Nel momento in cui lasci tutto capisci che non è il tutto
che ti prende ma sei tu.
Nel senso che puoi decidere se vuoi, puoi decidere tutto.
Non devi credere nella paura, circumnavigare il globo,
annegare tra le lenzuola e il modo in cui nuoti in questo mare non è dato dal solo
galleggiare.
Ricordi che ci sono stati giorni in cui abbiamo creduto nell’eternità
come se l’avessimo scritta noi, come se fosse stata una nostra idea e gli altri
l’avessero semplicemente copiata?
L’eternità? Te la spiego io.
Te la spiego ad occhi chiusi mentre vado via. Puoi decidere
dove trovarmi se quello è il tuo problema, puoi trovarmi dove non ci sono più,
puoi trovarti proprio dove non vedi niente.
Ed io lo so che hai bisogno di prove ma l’unica prova vera
non si trova così, come credi si trovi pace, è una luce e poi rimane negli
occhi. Si tratta di un neon senza filtri, è una luce che non devi fissare da
vicino e nemmeno quando fa troppo buio.
Rimane negli occhi, rimane lì, dove tu hai mollato tutto.
E se poi volessi davvero questa prova, beh la troveresti,
onestamente non so dirti dove, perché si nasconde quando pensi di averla vista
e si mostra solo quando smetti di affannarti.
Non è una dieta, non ti consiglia e nemmeno rimprovera: non
ascolta e non dice nulla.
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