mercoledì 14 maggio 2014

MAGGIO DEI MIEI STIVALI, STIVALI DA PIOGGIA.

Devi mollarci tutto lì.

Manca una virgola: devi mollarci, tutto lì.

Come una scelta fatta a pari opportunità, senza sbilanciamenti: la scelta che sembra non abbia una riflessione, la scelta di guardare una parte, la scelta di inquadrare e prendere del tutto un particolare.
Bene, molla il particolare, molla tutto lì.
Lì dove sei.
Vai via tu.

Nel momento in cui lasci tutto capisci che non è il tutto che ti prende ma sei tu.
Nel senso che puoi decidere se vuoi, puoi decidere tutto.
Non devi credere nella paura, circumnavigare il globo, annegare tra le lenzuola e il modo in cui nuoti in questo mare non è dato dal solo galleggiare.
Ricordi che ci sono stati giorni in cui abbiamo creduto nell’eternità come se l’avessimo scritta noi, come se fosse stata una nostra idea e gli altri l’avessero semplicemente copiata?

L’eternità? Te la spiego io.
Te la spiego ad occhi chiusi mentre vado via. Puoi decidere dove trovarmi se quello è il tuo problema, puoi trovarmi dove non ci sono più, puoi trovarti proprio dove non vedi niente.

Ed io lo so che hai bisogno di prove ma l’unica prova vera non si trova così, come credi si trovi pace, è una luce e poi rimane negli occhi. Si tratta di un neon senza filtri, è una luce che non devi fissare da vicino e nemmeno quando fa troppo buio.
Rimane negli occhi, rimane lì, dove tu hai mollato tutto.

E se poi volessi davvero questa prova, beh la troveresti, onestamente non so dirti dove, perché si nasconde quando pensi di averla vista e si mostra solo quando smetti di affannarti.
Non è una dieta, non ti consiglia e nemmeno rimprovera: non ascolta e non dice nulla.

Si direbbe che la trovi in queste mie parole: ti sfugge il punto. Il punto è che…






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