mercoledì 21 settembre 2016

ALMOST BLUE Almost doing things we used to do There's a girl here and she's almost you, almost.

C'è una parte di me che è sempre quella vera.
La vera inutile grande verità son io.
Un Io che si fa piccolo per farsi spazio tra le nuvole più blu.
Come se un'idea potesse trasformarsi in una piattaforma che viaggia lungo il mare, attraverso le onde, dove nessuno osa andare se non in tempi come questi.
Tempi in cui piove anche quando c'è il sole ed apprezzi il blu, ti sembra inutile un mondo senza il blu.
Si dice che il blu sia il più caldo dei colori, avvolge i disastri, copre la tua immensa dislessia e rende tutto quello che eri solito fare, lo rende più digeribile perché non lo puoi più fare.
E tutte le cose che hai promesso anche solo con gli occhi io le posso vedere nei suoi.

C'è una parte di me che è sempre quella profonda.
La profondità dei disastri di quando tengo stretta la tua mano e viaggiamo senza mai cambiare marcia.
Quando le offese si fanno nastri con cui impacchettare il dolore, nastri che conservi in una scatola da regalare in cambio di una lacrima con cui vuoi dipingere la tua stanza.
Come se si potesse tutti diventare ovvi, gratuiti o almeno scontati.
Come se fosse sempre la mezza stagione ed i negozi fossero pieni di gente che guarda solo i cartellini.
Si dice che ci sia un limite da cui si parte eppure è l'arrivo quello che sembra sempre un limite.
E tutte le volte che hai pensato che il difficile fosse iniziare.

C'è una parte di me che è sempre quella inutile.
L'inutilità che sconvolge anche le persone che hanno voglia di tutto.
Branchi di umani che si circondano di tante sensazioni che non hanno la benché minima idea di provare.
Le accumulano come si trattasse di biglietti da visita alle fiere.
(a volte nemmeno li richiami)
Eppure io voglio credere che c'è uno spazio in cui potrò gettare tutta questa vera, profonda, inutile vita che lascio traboccare da ogni angolo, quella sorta di esperienza mistica che dicono fortifichi.
Io credo prolifichi e non fortifichi, credo nella vergogna, nella follia, nelle parole sbagliate che finiscono sempre nel messaggio giusto. Credo nella verità che ti scappa di bocca e se cerchi di farla rientrare sembra una bolla che mira allo spazio infinito.
Nemmeno la scala dell'elettricista ti porta così in alto: poi lei corre veloce.
La verità corre veloce come il vento, anzi il vento stesso si ferma per farla vincere.

C'è una parte di me che è sempre logorroica.
Si trova bene assieme ai peripatetici, agli psicoterapeuti ed ai fisioterapisti.
Questo momento è quasi blu, quasi, solo perché non lo lasci andare.
Non lo lasci andare e ti ci aggrappi come fosse il cornicione del tuo davanzale.
Lo tieni saldo e lo fissi come potesse lui stesso stringersi a te.

Questo momento è quasi blu, quasi, solo perché quando provi quello che provi non lo vuoi guardare.
Non lo vuoi guardare e ti volti dove pensi di trovare pace.
Lo metti in un angolo e gli scavi un posticino dove lui possa sembrare meno blu.

Questo momento è quasi blu, quasi, solo perché ti fissi nei dettagli.
Dietro ogni piega trovi l'inaspettato, vicino ad ogni angolo vedi immagini di terrore.
La miopia è un problema che deriva dalla perdita di lunghezza.

Anima?
Andrebbe accentata come si può fare con una domanda al buio.
Animà?
Non è più qui.
Signore, lei con il cappello, grazie per il regalo.
Oggi ho deciso di scrivere.