lunedì 14 settembre 2015

Consigli a un giovane scrittore_part I

Dove diavolo sono quei fantastici blog di ricette?
Spazi virtuali-video tutorial-motori di ricerca-batto sbagliato e prende giusto- sequenze di mani che si muovono fuori e dentro-recipiente pieno-recipiente vuoto-farina e uova-legno e ferro saldato-mescola fuori no mescola dentro- pulisci fuori dentro e mangia.
Non ho mai scritto per lavoro (il lavoro quello che intende il dizionario) ma soprattutto differenza economicamente sostanziale e spiritualmente dentro fuori pulito sporco, non ho mai scritto se non per me.

"Ciao, io scrivo da me e per me, di solito anche con me ma diciamo che dipende".


Quindi ora, stasera, son pronta per dare i miei non consigli a un giovane scrittore come me.

Gli dico di sedersi come se dovessi dire qualcosa di importante, è una scena solenne già sedersi davanti al proprio mac e decidere di non alzarsi. Si, sono snob e non ho scritto portatile e nemmeno computer, proprio perché come dicevo: io scrivo per me e stasera scrivo con me.

1. Non desiderare mai la penna e la lingua altrui: adattati con quella che hai e cerca di non tradirla con quella più bella che vedi adagiata nei grandi classici. Sentiti in questo matrimonio la parte forte perché hai una moglie muta e devi darle voce tu. Sei contemporaneamente quello che si inchina e quella che piange, sei il figlio rompi coglioni che ti da del vecchio bagordo e sei la casa che puoi permetterti.


2. Non arrabbiarti con i tuoi errori di ortografia, fanne uno stile e racconta che il tuo ultimo viaggio in Patagonia ti ha sconfusionato (!!!) le parole e fatichi a ricordati alcune esagerazioni grammaticali italiane.


3. Se per azzardo volessi parlare del vento cerca di non dire che ti scompiglia i capelli ma parla proprio di quella polvere che si inficca tra le fessure dei tuoi pensieri frizionati, raccontaci che manca olio e sale e pepe in questo motore e che non ti frega troppo di vedere le nuvole andare veloci: spiega bene che a te le cose piacciono lente, in slow motion e che del cielo ti importa come a Renzi importa dell'Italia.


4. Fai il politicante ma sempre senza proposte: prendi con poesia le cose grandi della vita come la religione, la politica e il senso comune. Credo tu rimanga comunque il più interessato a queste, come dicevo prima, cose.


5. Vestiti come un matto scappato dall'ospedale di notte, metti quel genere di palandrane che si preparano nelle borse in caso di emergenza: un abito da disperato che invogli tutti a vedere cosa c'è sotto. E questa è sicuramente una metafora, anche bruttina.


6. Numera gli obbbiettivi e quando hai dubbi sul numero di b da digitare tu mettine tre e segui come al punto 2. In caso di errore spiega che sei una fotografa professionista.


7. Domandati poche cose e costruiscine molte.


8. Scocciati quando senti persone dire la frase al punto 7 e lamentati spiegando che sei un giovane precario sommerso di teoria universitaria ma senza alcuna pallida e funerea idea di come si costruisca alcunché.


9. Entra in contatto con tutti: viviti la vita di tutti, non come una comare né come un elicottero del traffico francese. Decidi se stare dentro o fuori come nelle ricette, pensa profondamente e superficialmente e chiediti: ma come cazzo si fa? Andy Warhol voleva solo fare il giusto dicendo questo maledetto ossimoro. Tu vivi di ossi di seppia? Ok, basta.


10. Decidi invece da che parte vuoi stare: la banda o gli spettatori, il sarto o il modello, il cane o il padrone, il telefono o il messaggio e ne avrei in mente così tante che son emozionata per il mio prossimo inutile post su questo blog. Però tu deciditi, scegli da che parte vuoi stare, questo ti permetterà di essere coerente e di essere etichettato, è una regola fondamentale del commercio di se stessi, la riconoscibilità e la visibilità mioddio.


11. Dimentica la 10 e integra il tuo essere di p/arte con una rigidità modulare: spezzati ma in parti piccole così da mantenere sempre intatto il nucleo, dividiti in parti minuscole e componibili. Mostrati al mondo come un dipinto divisionista, sfilacciato proteso verso il futuro, filamentoso e scattante: adattati e smettila di irrigidirti perché il mondo ti metterà sempre in discussione (verbale e fisica) e tu dovrai fare lo stesso. Dovrai pensare in maniera empatica per comportarti in maniera simpatica, di modo che come l'inchiostro tu possa cancellare qualche errore di percorso.


12. Guarda negli occhi il tuo lato selvaggio, quello che esce dall'ufficio dopo di te, quello che canta e fischietta le canzoni di natale a luglio, non pettinare e non usare il botox contro le tue insicurezze: raccontati chi sei e non vorrai più cambiare. Viviti al meglio quello che credi non piaccia a nessuno. A Nessuno non importa niente di te. E si tratta di un signore piuttosto scontroso.


13. Non terminare mai con un numero pari qualsiasi cosa: pensieri dispari, idee dispari e consigli dispari. Ho letto su un giornale che il lastrone dei comandamenti andava a capo su una pietra ritrovata a lato ed indicava chiaramente un undicesimo comandamento ed era: Smettila di leggere e vieni con me. Non è di difficile interpretazione.


C.