mercoledì 21 dicembre 2011

Stato e Corpo: AERIforme


 Una qualsiasi sostanza al di sopra del suo punto di ebollizione può essere definita come aeriforme.

 Volare su aerei di carta, cercare sempre di non perdere mai quota, sentire solo il vento che blocca il respiro, dover spostare il viso di lato per non annaspare.
Volare alto o basso non importa, basta partire: preparate il proprio velivolo con cura e dedizione ed esso vi porterà a destinazione, sempre che abbiate una vaga idea di dove andare.
Credere che un volo abbia una serie di comfort è l’illusione del passeggero medio: in questo genere di traversate non ci sono bevande né poggiatesta, possiamo immaginarci un Barone Rosso d’epoca e infilarci cuffietta ed occhiali.
Non ho mai creduto fosse possibile resistere alle tempeste di pioggia con il mio piccolo paper aeroplane ma questo era solo un errore di calcolo: anzi l’errore era nel pensare ad un calcolo.
Che genere di numeri avrei usato per fare un preventivo di spesa?
Come potrei calcolare quanto posso viaggiare e quanto dura la traversata?
Vi sembrano domande opportune da farsi nei sogni? La burocrazia dell’inconscio è leggera ed economica, gli uffici di notte sono sempre chiusi.
Già nuotiamo in un mare d’incontestabile melma, siamo abituati solo a guardare in basso per non inciampare e sprofondare più giù, dobbiamo semplicemente cambiare prospettiva.
Quando non resta nient’altro da bruciare è te stesso che devi incendiare: vai, parti.
Piega questo maledetto foglio e crea il tuo aeroplano.



[Luca Pignatelli, Aereo, olio su tela 41 x 33 - 2004 (collezione privata)]

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