Jacques-Henry Lartigue, Grand Prix de l’ACF,1912
Immaginiamo lo stupore di Jacques-Henri Lartigue al Grand Prix dell’Automobile
Club de France quando ha sviluppato l’istantanea colta durante la gara:
un’automobile in corsa con la ruota posteriore ovalizzata dalla forza dell’accelerazione.
Gli spettatori sembrano cartonati in bi – dimensione, congelati
in un momento successivo al passaggio dell’automobile da corsa, questo effetto è
dato dalla particolare meccanica dell’otturatore a tendina della sua macchina
fotografica ICA Reflex di medio formato.
Ma in questo spazio di tempo, per quanto brevissimo, l’automobile (per velocità
propria) e lo sfondo (per il movimento del corpo del fotografo) si spostano rispetto
alla superficie sensibile producendo così una sfasatura nella forma e negli oggetti in
movimento: la parte della ruota che tocca terra viene in realtà fotografata qualche
istante prima di quella opposta, che nel frattempo è avanzata e il cerchio diventa così
un’ellisse.
Questa istantanea non mostra certamente ciò che il fotografo vide passargli
davanti, bensì una deformazione della velocità captata dal mezzo, è un errore ma
l’effetto, che è irreale, si avvicina molto e oltrepassa in risultato le ricerche che si
facevano in quegli anni da parte della grande avanguardia artistica del futurismo
con il fotodinamismo. “Bugiarda rispetto alla realtà, appare vera rispetto alle
sensazioni che suscita”.
Imperdibile questa animazione ritrovata nel web (molto più imperdibile il mio tentativo di
mostrarla durante la discussione della tesi...).
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